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Poké Ball Tamagotchi: il nuovo gioiello Takara Tomy è già sold out (e tutti lo vogliono)

Di Scimmia

poke ball tamagotchi
Indice dei contenuti

Un ritorno alla nostalgia con un tocco moderno

La storia dei giocattoli elettronici portatili sta vivendo una seconda giovinezza. Dopo l’epoca d’oro dei Tamagotchi e l’ondata di dispositivi che hanno segnato l’infanzia di milioni di ragazzi negli anni ’90 e 2000, Takara Tomy – colosso giapponese e marchio leggendario per chi ama il mondo del collezionismo – ha deciso di unire tradizione e innovazione in un prodotto che sta già facendo impazzire i fan: il Poké-nade Monster Ball, soprannominato ormai ovunque “Poké Ball Tamagotchi”.

Si tratta di un dispositivo che, al primo sguardo, sembra una semplice Poké Ball in miniatura, fedele all’estetica iconica della saga. Ma basta tenerla in mano per capire che non è un gadget qualunque. Al centro troviamo un piccolo schermo LCD a colori, supportato da altoparlante e vibrazione, capace di dare vita a un’esperienza sensoriale completa.

Non si tratta più di premere solo tre tasti – come avveniva con i vecchi virtual pet – ma di interagire con la superficie stessa della Poké Ball. Ed è qui che entra in gioco la vera rivoluzione: il nome “Poke-nade” deriva dal verbo giapponese naderu, ovvero accarezzare. Carezzando, strofinando o picchiettando il guscio, il giocatore provoca reazioni diverse nei Pokémon che vivono all’interno del dispositivo. Una carezza lenta e delicata suscita tenerezza, un gesto più rapido e insistente porta ad animazioni vivaci e divertenti.

Takara Tomy ha così creato un oggetto che non solo richiama la nostalgia dei Tamagotchi originali, ma introduce un approccio più moderno, multisensoriale e decisamente più immersivo. Una Poké Ball che non cattura semplicemente i Pokémon, ma che li ospita, li accudisce e li trasforma in compagni digitali con cui costruire un legame emotivo.

Oltre 150 Pokémon e un diario digitale di emozioni

La vera sorpresa del Poké-nade Monster Ball è la sua ricchezza di contenuti. Non parliamo di una manciata di creature, ma di un catalogo che comprende ben 157 Pokémon. Fra questi, sette sono i cosiddetti “Partner Pokémon”, dotati di doppiaggio e animazioni più complesse. Non potevano mancare i grandi protagonisti come Pikachu ed Eevee, a cui si aggiungono Sprigatito, Fuecoco e Quaxly, i tre starter più recenti, oltre a Lucario e Sylveon, amati in tutto il mondo. Gli altri 150 sono definiti “Friend Pokémon”, con cui è comunque possibile interagire, giocare e stringere un legame.

Il gameplay è sorprendentemente vario: si può accudire il proprio Pokémon, intrattenersi con mini-giochi, partecipare a piccole battaglie e perfino conservare i momenti speciali in un diario digitale. Quest’ultima funzione è una delle più originali: non si tratta di un semplice registro di statistiche, ma di una cronaca personale delle avventure condivise con il proprio Pokémon. In un’epoca in cui i ricordi digitali hanno assunto un valore affettivo pari, se non superiore, a quelli reali, questa scelta di design è geniale. Il diario diventa la testimonianza della relazione costruita giorno dopo giorno, rafforzando quel senso di affezione che ha reso celebre il concetto di Tamagotchi.

Un altro punto da sottolineare è che il dispositivo supporta sia il giapponese sia l’inglese. Non si tratta quindi di un prodotto pensato unicamente per il mercato locale, ma di un oggetto che guarda chiaramente a una platea globale. La scelta della lingua lo rende molto più accessibile a collezionisti europei e americani, che non dovranno affrontare le barriere linguistiche spesso associate ai prodotti esclusivi giapponesi.

Rispetto ai precedenti esperimenti – come il Pokéwalker incluso con i giochi HeartGold e SoulSilver, o i Tamagotchi Eevee prodotti in tiratura limitata – il Poké Ball Tamagotchi è un dispositivo completamente autonomo, con una profondità e una longevità che vanno ben oltre la curiosità del collezionista. È un compagno digitale a tutti gli effetti, progettato per essere vissuto quotidianamente.

Prezzo, uscita, scarsità: il caso già esploso prima del lancio

Il Poké Ball Tamagotchi arriverà ufficialmente in Giappone l’11 ottobre 2025. Il prezzo fissato da Takara Tomy è di 7 480 yen, che equivalgono a circa 43 euro al cambio attuale. Una cifra tutto sommato contenuta, soprattutto se paragonata ad altri dispositivi da collezione o ai moderni gadget elettronici. Nonostante ciò, la domanda si è dimostrata così alta che i pre-ordini sono andati esauriti in pochissimo tempo.

Piattaforme come BigBadToyStore e vari rivenditori giapponesi hanno segnalato il prodotto come “sold out” già durante le prime ore di pre-vendita. Lo stesso è accaduto su siti di importazione diretta come JYW-TMGC, che hanno visto le scorte svanire immediatamente. In Giappone, i media hanno raccontato di un entusiasmo paragonabile a quello delle console da collezione, con file virtuali lunghissime e lamentele di chi non è riuscito a completare l’ordine in tempo.

La scarsità è destinata a diventare un tema centrale nei prossimi mesi. Takara Tomy ha annunciato l’uscita iniziale solo sul mercato giapponese, e anche se la presenza dell’inglese fa sperare in una distribuzione internazionale più ampia, per ora resta un prodotto da importare. Questo significa che molti collezionisti europei e americani dovranno affidarsi a canali secondari, dove i prezzi rischiano di raddoppiare o addirittura triplicare. Non a caso, alcuni analisti americani hanno già previsto che il Poké Ball Tamagotchi potrebbe diventare uno degli oggetti più richiesti del Natale 2025, con quotazioni da resell comparabili a quelle delle console mini-retro di Nintendo o delle edizioni speciali dei Pokémon Center.

Kotaku, in un articolo recente, ha parlato senza mezzi termini di “effetto Tamagotchi 2.0”, sottolineando come la combinazione tra nostalgia, design curato e disponibilità limitata sia un mix esplosivo. Anche la stampa giapponese, come Essential Japan, ha evidenziato l’unicità del prodotto e la cura nell’interazione tattile, un dettaglio che lo differenzia da qualsiasi altro gadget visto finora.

Per gli ecommerce di settore, come il nostro Scimmia.it, questo contesto rappresenta un’occasione ma anche una sfida. Da un lato, la possibilità di offrire un prodotto così richiesto può posizionare il sito come punto di riferimento per i collezionisti. Dall’altro, la scarsità implica che sarà necessario muoversi rapidamente, assicurandosi scorte affidabili e comunicando in modo trasparente ai clienti la reale disponibilità. L’idea di promuovere il Poké-nade come “pezzo limitato, già sold out in Giappone” può trasformarsi in una leva di marketing potentissima, capace di stimolare l’acquisto d’impulso e aumentare la percezione di esclusività.

Conclusione

Il Poké Ball Tamagotchi non è solo un nuovo giocattolo elettronico: è un simbolo di come Pokémon riesca ancora, dopo quasi trent’anni, a reinventarsi senza perdere l’anima originale. Unisce la nostalgia dei Tamagotchi a un design moderno, offre una lista impressionante di creature, introduce un diario che diventa memoria digitale del legame e sfrutta un’interazione tattile che rende tutto più reale.

Il fatto che sia già sold out a settimane dal lancio conferma che non stiamo parlando di un semplice gadget da scaffale, ma di un oggetto del desiderio globale. Collezionisti, fan di lunga data e nuove generazioni lo vedono come un must-have, e chi riuscirà a metterci le mani sopra avrà la sensazione di possedere non solo un gioco, ma un pezzo di storia Pokémon.

Per chi gestisce un ecommerce nel mondo del collezionismo, il Poké Ball Tamagotchi rappresenta un test perfetto: saper cogliere l’occasione, comunicare la sua esclusività e cavalcare l’onda della scarsità potrebbe fare la differenza tra un semplice prodotto venduto e un vero caso di successo.

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