Per chi è cresciuto tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000, la serie Pokémon non è solo un cartone. È un punto fermo. Un rito quotidiano. Un mondo in cui si entrava senza troppe domande. Bastava una sigla, un Pikachu che saltava addosso ad Ash, una palestra da superare. Ed eri dentro.
Ma cosa succederebbe se ti dicessimo che la storia di Ash sarebbe potuta finire molto prima, e nel modo più straziante e profondo che tu possa immaginare?
Scopri tutti i nuovi arrivi e i preorder Pokémon disponibili su Scimmia.it
La Visione Originale della Serie Pokémon di Takeshi Shudo
Pochi fan sanno che le prime stagioni della serie Pokemon furono scritte da Takeshi Shudo, autore dalla mente brillante che non immaginava certo che la serie sarebbe durata così a lungo. Dopo l’uscita del primo film, Pokémon: Mewtwo contro Mew, Shudo pensò che fosse arrivato il momento di concludere la storia. E lo avrebbe fatto con un finale tanto poetico quanto malinconico.
L’intenzione originale di Shudo era quella di dare una chiusura profonda e significativa al viaggio di Ash, ma la volontà commerciale di continuare il franchise ha avuto la meglio. Con il successo crescente del brand, la produzione decise di abbandonare queste idee e proseguire la serie con toni più leggeri, lasciando le teorie più oscure nei cassetti della creatività, preferendo invece trame più accessibili a un pubblico giovane e prodotti più facilmente vendibili a livello globale.
Ma quello che molti non sanno è che la storia di Ash Ketchum sarebbe potuta finire molto prima. E non con una medaglia o un campionato vinto, ma con qualcosa di molto più delicato. Persino filosofico.
Il Finale Censurato della Serie Pokémon: In Guerra contro gli Umani
Ma Shudo aveva scritto anche un’altra ipotesi di finale, decisamente più cruda. Una storia che avrebbe fatto discutere, e forse anche arrabbiare. In questa seconda versione, i Pokémon – da sempre considerati creature gentili, fedeli, obbedienti – prendevano coscienza della loro condizione. E decidevano di ribellarsi.
Secondo questa visione, i Pokémon avrebbero preso coscienza del loro stato di “schiavitù”, dando inizio a un conflitto epico. Il Team Rocket (abbiamo già parlato dell’attesissima espansione Pokémon The Glory of Team Rocket ), in un raro momento di moralità, avrebbe cercato di mediare, ma un malinteso di Meowth avrebbe aggravato la situazione. Il risultato? Una fine tragica, ma incredibilmente potente, della saga.
Perché Questo Finale della Serie Pokemon non è Mai stato pubblicato?
L’intenzione originale di Shudo era quella di dare una chiusura profonda e significativa al viaggio di Ash, ma la volontà commerciale di continuare il franchise ha avuto la meglio. La risposta è dunque brutale quanto logica: la serie Pokémon è diventata troppo grande per finire. Troppo redditizia. Troppo universale.
Così la visione di Shudo è stata messa da parte. In silenzio. Come accade spesso alle idee scomode. Quelle che sfidano le aspettative.
Ash è rimasto dodicenne. Per sempre. E Pikachu non ha mai smesso di sorridere.
Ma oggi, con altri occhi, tutto questo cambia
Chi è cresciuto con Pokémon oggi lo guarda in modo diverso. Con affetto, certo. Ma anche con la consapevolezza che quelle avventure erano qualcosa di più di una corsa alle medaglie. In quei viaggi, c’erano domande vere. Sulla crescita, sulla libertà, sull’identità. E perfino sul tempo che passa.
Il finale che Shudo aveva immaginato, forse, era proprio quello che serviva a chi – ormai adulto – voleva dare un senso a tutto quel mondo che aveva abitato da bambino. Pensare a un Ash che invecchia, che ricorda, che si interroga, ci riporta a noi stessi.
E Pikachu che si ribella? Forse è una metafora. Di quando si comincia a vedere le cose con occhi diversi. Di quando si smette di obbedire a qualcosa solo perché “si è sempre fatto così”.
Quale di questi finali avresti voluto vedere nella Serie Pokémon? Scrivilo nei commenti!
Per altre curiosità e approfondimenti sul mondo Pokémon, scopri il Blog di Scimmia.it!
Se ti è piaciuto questo articolo, scopri anche le 10 Carte Pokémon più costose di sempre (aggiornato al 2025).