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Pull rate Pokémon: perché mancano dati ufficiali e cosa devi sapere prima di comprare

Di Scimmia

pull rate pokemon

Pullare una carta è il sogno di ogni sbustatore, sia esso un collezionista oppure un investitore sul lungo termine. 

Anzitutto, per chi ancora non lo sapesse, “pullare una carta” significa trovare una carta Pokémon rara, oppure di buon valore (spesso, le due cose vanno di pari passo). Solitamente, si pulla una carta da una bustina comprata in edicola, oppure dalle box da 36 bustine, che contengono un pull quasi garantito.

Il concetto è simile, ma non identico, al “drop rate”, dove quest’ultimo indica la probabilità di ottenere un oggetto di un particolare tipo e può applicarsi sia alle carte Pokémon, ma anche ai giochi per Nintendo o per cellulare della stessa casa produttrice (la GameFreak). 

Il “pull rate” è la probabilità specifica di trovare una particolare carta, oppure delle carte di una determinata categorie, come le Ultra Rare, le Alternative Rare (AR), le Illustrazioni Rare (IR) e così via. Ogni set ha carte di diversa rarità e alcuni hanno delle categorie uniche che non si possono trovare altrove. 

Va da sé che i collezionisti prendono i pull rate come un valore di riferimento molto importante e lo usano per calcolare le probabilità reali di pullare una carta dalle bustine. 

Inoltre, la frequenza del pull rate è collegata in modo diretto al valore percepito di una carta: più essa è rara, maggiore è il suo valore. A tal proposito, una carta percepita come “rara” è più facilmente rivendibile sul mercato, poiché più appetibile a collezionisti e investitori. 

 

Perché The Pokémon Company non comunica i Pull Rate ufficiali

Ebbene, per chi non lo sapesse, i pull rate che si trovano in giro per la Rete non provengono dalla The Pokémon Company. 

Le ragioni sono diverse, ma anzitutto, sono dovute a una ragione “legale” e contrattuale: di fatti, la compagnia non ha alcun obbligo di presentare i pull rate ufficiali e, dunque, non è tenuta a comunicare questi dati al pubblico.

A questa ragione, si collegano altre considerazioni altrettanto importanti, come la volontà di mantenere una percezione di “mistero”, una strategia commerciale che aumenta l’hype e fa discutere la community subito dopo l’uscita dei set. In questa fase, infatti, si cerca sempre di capire qual è il pull rate teorico, facendo fiorire numerosi video sui social e calcoli inerenti alle pullate.

Per esempio, alcuni influencer aprono 1.000 bustine e guardano al pull rate, calcolando dunque la percentuale teorica di pullata per ogni tipologia di carte e di rarità. Gli appassionati di Pokémon possono guardare più di un video del genere e farsi, dunque, un’idea della media delle carte rare ottenute. 

Un altro fattore molto importante è quello di non dare illusioni o dati falsi. Il principio della “illusion of fairness”, ossia dell’illusione di correttezza, potrebbe spingere i fan ad aspettarsi di trovare un certo numero di carte buone, senza che questo sia necessariamente vero. Gli sbustatori più navigati lo sanno: a volte, dentro una box da 36 buste con “pull garantito”, non si trova niente. 

Infine, ogni mercato ha le sue particolarità e i suoi numeri. I dati negli Stati Uniti sono diversi dai dati dei Paesi europei, come l’Italia o l’Inghilterra, così come sono diversi anche i dati del Giappone. 

Come nascono i dati sui pull rate: la verità sui numeri online

La maggior parte dei dati sui pull rate nascono online dalle community di appassionati e influencer che pubblicano su Reddit, Twitter o YouTube, oltre che su altre piattaforme famose come TikTok e Instagram. Anche i blog o i siti web dei rivenditori di carte Pokémon forniscono delle indicazioni seguite da molte persone. 

Nella stragrande maggioranza dei casi, questi dati vengono raccolti dopo aver aperto migliaia di buste e dopo aver calcolato il numero di pullate. Questa raccolta manuale di dati è ciò che consente alle persone di cercare e ottenere dei dati, che ricordiamo tuttavia essere raccolti busta dopo busta, senza una conferma ufficiale da parte della Pokémon Company. 

E qui si apre un mondo di considerazioni da fare. Prendiamo, per esempio, la differenza tra un campione di carte affidabile e uno clickbait: come fare a capire se un tizio sta mostrando dei dati che gli siano convenienti e non quelli reali, così da vendere poi le box o le bustine tramite il proprio store online? O ancora, come possiamo sapere se il titolo del reel non è altro che un clickbait per raccogliere visualizzazioni, e le carte sono state piazzate lì di proposito dentro delle bustine risigillate?

Per bilanciare questo problema, esistono per fortuna i dati di TCGPlayer, PokéBeach o PokéGuardian, i marketplace internazionali dove poter recuperare una vasta mole di informazioni sul mondo delle nostre carte collezionabili preferite. Teniamo, però, a mente che sono sempre dati utili ma non ufficiali.

Variabili che influenzano il pull rate di un box o di un blister

La prima grande differenza che influenza il pull rate è il tipo di prodotto che si spacchetta. Vediamole insieme:

  • Le booster box, quelle che contengono 36 buste, solitamente contengono un pull garantito, ossia una carta della massima rarità di un determinato set. Oltre a quelle, contengono altre illustrazioni rare, oppure delle carte gold, o altro ancora. Si stima che un buon pull rate delle box consenta di recuperare dal 30% fino al 50% minimo del valore, potenzialmente recuperandolo tutto o persino superandolo in caso di carta particolarmente rara.
  • Le ETB contengono 9 bustine e consentono di ottenere una buona probabilità di pullare bene. Tuttavia, la certezza è minore rispetto alle box, complice il numero ridotto di bustine.
  • Le singole bustine: una bustina ha una probabilità variabile (ma ridotta) di recuperare una buona pullata. Per esempio, si stima che una Art Reat (AR) sia presenta in 1 bustina su 600. Il consiglio è quello di spacchettare le bustine prese in edicola solo per divertimento e non per andare a caccia di pull ad alto livello, poiché le probabilità sono alquanto basse. Per chi cerca un pull garantito (o quasi), le booster box sono la risposta giusta. 

 

I pull rate cambiano anche in base ai set. Nei set moderni, tendono a ridursi, come nel caso di Evoluzioni Prismatiche, mentre in quelli vintage c’è una buona probabilità di trovare una carta che è oggi diventata rara.

Per chi non lo sapesse, esistono veramente tanti tipi di carte: Art Rare, Rainbow, Gold, Full Art… quali sono veramente quelle rare?

Ebbene, la risposta è: dipende dal set preso in considerazione. Ma in generale, le Art Rare sono quelle che vuoi cercare e trovare. Tuttavia, anche una bella Gold non fa mai male.

Infine, anche le fabbriche che stampano le carte possono giocare un ruolo importante, stampando più o meno unità in base a determinate condizioni o decisioni commerciali. 

Come interpretare i pull rate per non farti fregare

Per non farti fregare, ecco i modi per interpretare i pull rate, iniziando da un concetto semplcie: non farti trascinare dall’hype, ma soprattutto dai video “troppo belli per essere veri”. I contenuti troppo fortunati sono spesso pensati come clickbait e, pertanto, non si possono considerare come esempi reali. 

Il prossimo punto vale per chi è entrato da poco: non confondere la tua fortuna personale con la statistica reale. Può capitare a chi ha aperto un paio di box di aver trovato molti pull e, dunque, di pensare che le statistiche di quel particolare set siano sempre così generose. Ma non è detto, anzi: attenzione a non rimanere scottati da una grande sbustata senza alcun pull, dopo essersi convinti di trovare molta roba. 

Oltre a questo punto, considera anche quanto segue: il valore di mercato di una carta non rappresenta la sua facilità di uscita. Una carta molto costosa è rara, ma anche una carta di più basso valore potrebbe essere stata distribuita in basse quantità. Dunque, non farti aspettative basate solamente sul prezzo finale. 

L’ultimo punto di questo paragrafo è altrettanto importante: se acquisti un prodotto sealed (soprattutto delle vecchie edizioni) solo per il pull, considera che dovresti farlo piuttosto solo per divertimento, dato che il ROI (ritorno sull’investimento) potrebbe essere decisamente al di sotto delle aspettative. 

Dove trovare le migliori fonti per i pull rate attendibili

Nonostante tutto quello che abbiamo detto finora, esistono delle fonti attendibili da consultare per scoprire i pull rate. 

Anzitutto, consigliamo le sezioni di Reddit come r/pokemonTCG e r/pokeinvesting, dedicate interamente a questi argomenti e popolate da utenti informati alla ricerca della verità. 

Inoltre, puoi guardare alcuni youtuber attendibili, che fortunatamente esistono. Nomi come PokéRev e Danny Phantom usano delle modalità di analisi e raccolta dei dati sicuramente valide e allo scopo di individuare il pull rate reale delle carte. 

Su questa stessa scia, puoi cercare e scoprire alcuni forum o discord specialistici, dedicati interamente all’argomento e discussi dai nerd più appassionati.

Infine, puoi visitare le pagine ufficiali di Pokémon, ma ricorda di non aspettarti di trovare i pull rate ufficiali, dato che The Pokémon Company non è tenuta né per legge né per contratto a pubblicare informazioni di questo tipo. 

 

Alcune delle domande più frequenti degli utenti

Ecco adesso alcune delle domande reali che gli utenti si pongono più spesso.

Quante Alt Art ci sono in un box?

Dentro un box da 36 bustine, solitamente è contenuta una Alt Art garantita.

Conviene aprire o tenere sigillato?

La risposta è: dipende. Tenere un prodotto sealed ne aumenta il valore con il tempo. Tuttavia, aprire un prodotto è divertente, oltre che potenzialmente remunerativo per chi trova delle carte rare.

Posso fidarmi dei pull rate visti su Tik Tok?

Dipende da chi riporta le informazioni. Non ci si può sempre fidare, soprattutto in caso di titoli clickbait. 

I box italiani hanno lo stesso pull rate dei box giapponesi?

No, i pull rate possono variare in base alla lingua del set. Pertanto, le pullate dai box giapponesi possono essere di più (ma anche di meno) rispetto a quelle italiane. La verità è che dipende soprattutto dal set considerato.

Quanto è raro davvero pescare una carta VMax Rainbow?

Secondo TCGPlayer, c’è una probabilità di circa lo 0,05% di pescare una carta VMax Rainbow, simile dunque a una Art Rear. 

Inizia a sbustare in modo intelligente

Abbiamo visto che i pull rate non sono mai ufficiali al 100%, ma che è possibile farsi un’idea delle reali probabilità di ottenere delle buone carte dalle buste, dalle ETB e dai box. 

Quando controlli le informazioni, tieni sempre a mente che i dati sono solo teorici e che possono sbagliare. Alza le tue chance consultando le fonti più affidabili, in modo da fare delle previsioni più intelligenti.

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